Aggiornamento Formazione

L’occupazione del futuro, indagine di Fòrema

L’ultima indagine dell’ente formativo Fòrema è dedicata all’occupazione del futuro, un’analisi sui bisogni e le aspettative di chi intende cambiare lavoro

Quando si parla di occupazione del futuro gli uomini puntano allo stipendio, le donne alla crescita umana. Diversità di genere dunque nell’approccio al mondo del lavoro quando si cerca un miglioramento della propria posizione lavorativa.

L’indagine di Fòrema
Il centro studi di Fòrema, ente di formazione del sistema confindustriale veneto, presenta la sua ultima indagine dedicata al mondo del lavoro. Nel corso di cinque mesi sono state raccolte le opinioni di oltre duecento persone scelte tra corsisti e disoccupati che si sono relazionati con l’ente padovano. Ne sono emersi i trend attorno al tema di “Cosa ti serve per lavorare?”. L’indagine è stata pensata per indirizzare le azioni di Fòrema in un momento nevralgico per il mercato dell’occupazione, alle prese con le rivoluzioni green e digital che cambieranno il mondo delle buste paga per sempre. I dati, analizzati in base all’età, al genere e alla posizione lavorativa, disegnano una realtà complessa.

L’occupazione del futuro
“Cosa ti serve per lavorare?” l’ente di formazione del sistema confindustriale veneto ha studiato le risposte di centinaia di stakeholder. Ne sono emerse diversità enormi tra donne e uomini. Roberto Baldo, il responsabile del Centro Studi di Fòrema, sintetizza: “gli uomini sono più focalizzati sulla busta paga, le donne pensano anche ad altri aspetti”. Di seguito una sintesi dei risultati dell’indagine.

 

Il lavoro che si desidera
Per meno della metà del panel (48%) la motivazione al lavoro poggia esclusivamente sul bisogno di sicurezza e indipendenza economica mentre, aggregando le altre risposte, per la maggioranza l’obiettivo è quello di soddisfare bisogni superiori: autorealizzazione, stima, senso di appartenenza. Il secondo elemento in ordine di importanza (13%) è la possibilità di crescere professionalmente e umanamente, seguito da vicino dall’opportunità di realizzare le proprie potenzialità (11%).
Per gli uomini la sicurezza e l’indipendenza economica assume un peso maggiore (51%) rispetto alle donne (45%), così come il sentirsi utili e stimati (9% vs 6%), rispecchiando il ruolo tradizionale di “breadwinner”. Per le donne sono più fondamentali bisogni più elevati: la crescita professionale e umana (14% vs 11%), l’autorealizzazione (12% vs 10%), agire le proprie competenze (8% vs 5%), la disponibilità di tempo per la propria vita privata (5% vs 3%).

La formazione che si ritiene utile
La richiesta di formazione sulle digital skills registra i valori più elevati (fondamentale per il 52% degli intervistati), seguita dalla formazione tecnica (47%). Tra le metodologie didattiche la formula del tirocinio formativo – che consente di sviluppare competenze professionali direttamente in azienda – risulta fondamentale o importante nel 73% dei casi mentre l’accesso ad attività di autoformazione flessibili (e-learning) è lo strumento con cui gli intervistati sono meno confidenti pur valutandolo positivamente (58%).

Percorsi formativi e differenze di genere
Le donne tendono ad attribuire maggiore importanza ai percorsi formativi rispetto agli uomini (fondamentali in media nel 55% dei casi, rispetto al 38% dei maschi). Gli ambiti di competenza da sviluppare per accedere al mercato del lavoro si differenziano solo per l’intensità in base al genere. In particolare, digital skills: maschi 50%, femmine 56%; competenze tecniche: maschi 48%, femmine 46%; soft skills: maschi 29%, femmine 45%. Anche il tirocinio formativo è più importante per le donne (49%) che per gli uomini (38%).

Le richieste dei giovani
Per i giovani l’ambito su cui investire maggiormente attraverso la formazione è quello tecnico (priorità massima nel 75% dei casi), mentre le digital skills sono essenziali per tutti: under 29 – 46%; adulti – 41%; over 50 – 63%. La disponibilità a formarsi attraverso periodi di tirocinio è massima per i giovani (58% dei casi) e rimane costante al 42% dopo i 30 anni.

In sintesi
Per chi lavora la formazione dovrebbe essere orientata alle competenze digitali (49%) e tecniche (47%); il tirocinio è una metodologia poco praticabile (29%) così come l’e-learning (26%). Chi pensa all’occupazione del futuro e cerca lavoro ripone molta fiducia nella formazione, in particolare quando allena le digital skills (55% dei casi) e le competenze tecnico-professionali (47%); il tirocinio formativo appare come uno dei metodi privilegiati per aumentare il proprio bagaglio cognitivo (55% dei casi).

Aspettative di donne e giovani per l’occupazione del futuro
Le donne vogliono conoscere il mercato del lavoro, i giovani vogliono i bonus. Uno scatto fotografico della realtà contemporanea. Le donne intervistate mostrano un interesse maggiore rispetto a tutta la gamma di strumenti proposta, in particolare per quanto riguarda l’accesso alle informazioni sul mercato del lavoro (fondamentale per il 62% delle donne rispetto al 45% degli uomini). Al contrario, ai giovani interessa in modo particolare (67%) la fruizione di buoni o servizi per facilitare la partecipazione alle attività, mentre ai senior appare più utile la possibilità di accesso tempestivo alle vacancies aziendali (44%). Infine, lo status occupazionale influisce sulla percezione dell’utilità degli strumenti e dei servizi proposti: per chi cerca l’occupazione del futuro sono fondamentali nel 50% dei casi, mentre per chi lavora solo per il 34%.

Potrebbe interessarti