Ambiente Imprenditoria

Giornata mondiale dell’acqua 2024

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, il 22 marzo 2024, è stato firmato su iniziativa del Crea il position paper “Acqua per la pace”

Il position paper è stato firmato al termine di “Acqua per la pace: buone pratiche irrigue per la sicurezza e sovranità alimentare a livello nazionale e internazionale”, il convegno organizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia in collaborazione con la Fondazione Ewa, Earth and Water Agenda, per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua, quest’anno appunto all’insegna di “Acqua per la pace” (questo il tema scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata del 2024).

“Idrodiplomazia”
Buone pratiche irrigue sono essenziali per la sicurezza e la sovranità alimentare a livello nazionale e internazionale e devono essere un capitale di conoscenza messo a fattore comune per promuovere lo sviluppo sostenibile e la pace. Non è un caso infatti se, dall’anno 2000 a oggi, l’acqua è stata al centro di circa 1050 conflitti, verificatisi in gran parte in Africa e Asia (Fonte: Pacific Institute). D’altronde i numeri parlano chiaro: si stima che nel 2050 la domanda di acqua globale supererà del 40% l’offerta, mettendo a rischio il 45% del PIL globale prodotto dall’agricoltura, il 52% della popolazione e il 40% della produzione di grano mondiale. Per questo, in un’ottica di “idrodiplomazia” occorre redigere un “piano acqua” integrato per tutelare agricoltura, cibo, paesaggio e promuovere lo sviluppo sostenibile.

Il position paper
Il documento firmato contiene la visione, la competenza e l’esperienza delle istituzioni coinvolte nell’evento organizzato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2024 e le loro raccomandazioni future (a partire dall’Italia), utili a stimolare la capacità di cooperazione e di governance. I temi affrontati vanno dalla disponibilità della risorsa idrica, a garanzia della sicurezza e sovranità alimentare, fino alla riduzione e gestione del rischio, alla definizione di un piano Acqua per l’Italia, ovvero un’azione sinergica tra soggetti istituzionali che porti a delineare una politica comune, e alla creazione di una “idrodiplomazia”, un termine che vuol rappresentare la messa in campo di un confronto continuo e costante tra soggetti nazionali ed esteri sul tema acqua e risorse idriche.

L’acqua in Italia
Nel nostro Paese il 21% della superficie è coltivata e irrigata e circa la metà delle aziende agricole, con ben 955 produzioni di qualità certificate, pratica l’irrigazione. Per questo è importante puntare sulla gestione sostenibile delle risorse irrigue, con l’obiettivo di difendere la sovranità alimentare italiana sia per la riduzione degli sprechi e la salvaguardia delle produzioni tradizionali sia per il mantenimento dei modelli di consumo. Diventa dunque necessario raggiungere una visione integrata dell’acqua, con al centro Produzione agricola, Cibo, Tutela del paesaggio e della biodiversità. Perché ciò avvenga è indispensabile l’integrazione delle diverse politiche (in particolare ambientali e agricole), lo scambio delle conoscenze e la diffusione delle innovazioni nonché un consolidamento delle infrastrutture idriche esistenti e la creazione di nuove infrastrutture di accumulo.

 

Agricoltura e risorse idriche
Allo stesso modo, dal punto di vista agricolo è necessario puntare alla razionalizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica tramite il miglioramento genetico delle colture, l’aumento delle tecniche di digitalizzazione e di irrigazione di precisione e con il ricorso al consiglio irriguo e di fertilizzazione.
Il connubio acqua/produttività agroalimentare è inscindibile – spiegano i firmatari del documento – ma richiede obiettivi di utilizzo che puntino alla riduzione dei prelievi e delle perdite di acqua per salvaguardare la sostenibilità delle nostre colture tradizionali.

Per leggere il position paper: POSITION PAPER_GMA_22marzo

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