Dalle Regioni Lazio

Confcooperative Lazio, l’assemblea 2024 riconferma Marcocci

Riconfermato presidente di Confcooperative Lazio Marco Marcocci durante l’assemblea tenutasi il 21 marzo 2024. Tante le personalità nella parte pubblica

Dal questore di Roma Carmine Belfiore al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca al presidente di Unioncamere Lazio Lorenzo Tagliavanti e, naturalmente al presidente di Confcooperative nazionale Maurizio Gardini, in molti hanno festeggiato la rielezione di Marco Marcocci alla guida di Confcooperative Lazio durante il “dopo assemblea”, ovvero la parte dell’assemblea aperta al pubblico intitolata “Lavoro, Comunità, Futuro” che si è tenuta dopo la riunione assembleare della Confederazione. Vogliamo sottolineare con apprezzamento che a tutte le donne presenti in sala è stato dato un piccolo grande omaggio: un piccolo portachiavi con lampadina e allarme sonoro da utilizzare in caso di pericolo, in un’ottica di contrasto alla violenza sulle donne.

Sicurezza ed economia
E proprio di sicurezza ha parlato il Questore di Roma analizzando e presentando l’attività delle forze di polizia a tutela della cittadinanza e di chi opera in ambito economico, nel sociale, nella sanità. Si è soffermato sull’ultima iniziativa realizzata in tal proposito: “abbiamo aperto dei posti di polizia h24 in tutti i presidi ospedalieri della Capitale. Per la sicurezza di tutti i cittadini ma anche per il personale sanitario, troppo spesso vittima di atti di aggressione”. Belfiore ha anche tenuto a precisare che le forze di polizia sono sempre presenti, al fianco di tutte le attività economiche e produttive ma “abbiamo bisogno di capire, di essere informati per ottimizzare la nostra presenza. Per questo vi invitiamo a non tenervi sospetti o preoccupazioni dentro: abbiamo uffici su tutto il territorio, venite a parlare con noi. Prima che avvenga qualcosa di brutto, perché nulla si risolve da solo e prevenire è l’azione migliore possibile”.

Il lavoro del futuro
L’economista Leonardo Becchetti, dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata, ha approfondito il tema dell’assemblea di Confcooperative Lazio: lavoro, comunità, futuro. Tre aspetti collegati, dal momento che la responsabilità ambientale e sociale ricade sia sugli operatori economici, sulle attività produttive, sia su tutta la filiera, dal momento che seppure la certificazione viene richiesta alle grandi aziende, queste a loro volta devono assicurarsi che tutte le PMI dell’indotto e della filiera siano sostenibili. Il valore di una grande azienda infatti si misura anche con il valore delle piccole aziende che sono a valle e a monte della produzione. E parlando del futuro del lavoro, Becchetti ha parlato delle due grandi innovazioni del nostro tempo: l’intelligenza artificiale e i robot. “Lo scenario sta cambiando” ha detto “lavoreremo con gli assistenti digitali, assisteremo a un crollo dei salari dovuti all’Open AI ma dove ‘l’uomo vince’ sarà nei servizi alla persona. E per capire dove continuerà il lavoro pensate a che lavoro svolgete e se potete essere sostituiti da una intelligenza artificiale”.

Gli altri interventi
Tutti i partecipanti al dopo assemblea hanno mostrato soddisfazione per la rielezione a presidente di Confcooperative Lazio di Marco Marcocci, che negli anni ha dimostrato competenza e leadership “gentile”, nel senso che ha mantenuto una sicurezza nella guida senza mai scadere nell’arroganza. Sono intervenuti tra gli altri Riccardo Varone, presidente di ANCI Lazio (l’associazione dei Comuni italiani) nonché Sindaco di Monterotondo, ed Enrico Coppotelli, segretario generale della CISL Lazio (ma in sala c’erano anche i rappresentanti di CGIL e UIL) che ha parlato del rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i lavoratori delle cooperative come frutto di un lavoro portato avanti insieme a dimostrazione di come vada “sfatato il paradigma di contrapposizione sterile tra chi mette il capitale e chi mette il lavoro”.
C’è stato un momento dedicato alle vittime della mafia, con la presenza della figlia, Flavia, di un avvocato penalista ucciso a Catania e c’è stato l’intervento di Don Mario Diana, delegato CEI Confcooperative, dal momento che la confederazione si ispira ai valori della dottrina sociale della Chiesa.

Confcooperative Lazio
Confcooperative Lazio rappresenta, assiste e tutela oltre 700 cooperative e imprese sociali operanti in diversi settori economici. Fondata oltre 50 anni fa, la confederazione delle cooperative del Lazio si basa sui sette principi internazionali della cooperazione: adesione libera e volontaria, controllo democratico da parte dei soci, partecipazione economica da parte dei soci, autonomia e indipendenza, educazione formazione e informazione, cooperazione tra le cooperative, interesse verso la comunità. Confcooperative Lazio promuove la crescita economica delle imprese iscritte che costituiscono di fatto un network.

L’intervento del presidente di Unioncamere Lazio
Lorenzo Tagliavanti, alla guida della Camera di Commercio di Roma e di Unioncamere Lazio, si è collegato ai discorsi precedenti sulla sicurezza e sull’intelligenza artificiale parlando dell’importanza dei dati per prevenire atti di violenza e reati: “ebbene la prevenzione possono farla le macchine, l’IA, incrociando i dati”. In effetti con la potenza di calcolo immediata dei computer odierni se affiancata da un’intelligenza artificiale che riesce a dare l’allarme quando alcuni dati incrociati possono destare sospetti, una tutela maggiore nell’ambito della sicurezza si potrebbe avere.

Il discorso di insediamento di Marco Marcocci
Il discorso di insediamento, o di reinsediamento di Marco Marcocci alla presidenza di Confcooperative Lazio ha toccato diversi punti ma si è concentrato sulle richieste alle istituzioni, essendo presente in sala il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. “Il mismatching tra domanda e offerta di lavoro ha bisogno di azioni coordinate: è importante lavorare con le parti sociali e le istituzioni. A firmare importanti contratti nazionali, come quello per le cooperative sociali, siamo stati i primi ma abbiamo bisogno di non essere lasciati soli. Chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto con la Regione per l’adeguamento delle tariffe e dei salari, che riteniamo un passaggio fondamentale”. Marcocci ha sottolineato anche l’ingiustizia dell’Irap, un’imposta che le cooperative del Lazio pagano mentre quelle di altre regioni non pagano, generando così uno svantaggio nei confronti delle cooperative di altri territori che versano un 4/5% in meno. Il neopresidente di Confcooperative Lazio ha poi chiesto a gran voce il superamento della logica del mero risparmio economico per gli appalti, i bandi e gli affidamenti. Il massimo ribasso non ha a che fare con il risparmio ma con la scarsa qualità e tutte le conseguenze che la cronaca ci mostra quasi ogni giorno. Marcocci ha parlato di risorse per lo sviluppo agricolo, di riutilizzazione dei beni della mafia, per i quali il mondo cooperativo si propone per rimetterle in sesto e poi a disposizione della comunità e della popolazione.

Il presidente Gardini
Il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, si è collegato al discorso di Marco Marcocci e ha sottolineato che “se non si crea ricchezza in questo Paese non si può redistribuire”.

L’intervento del presidente Rocca
Il presidente della Regione Lazio ha risposto ai vari quesiti sollevati negli interventi precedenti spiegando che “noi dobbiamo confrontarci con le necessità delle persone ma anche con i vincoli giuridici che abbiamo”. Ricordando il suo passato di presidente della Croce Rossa italiana, ha aggiunto che nonostante i limiti imposti da leggi e bilanci “sono a disposizione delle cooperative per affrontare temi come quelli della sanità, dell’edilizia residenziale pubblica, dell’emergenza abitativa. Combattiamo insieme, attraverso dei tavoli di confronto, per il riequilibrio sociale. Se avete idee sulla rigenerazione urbana, ad esempio, ben vengano, perché sembra che si faccia solo nelle zone più ricche, destinata a pochi privilegiati”. Secondo il presidente Rocca poi “Roma deve tornare a essere il vagone che porta tutte le province della regione Lazio e le province devono essere un arricchimento e non un impoverimento. Per questo dobbiamo combattere un’altra battaglia: quella della promozione del sistema Lazio, con una mobilità adeguata per visitare tutti i paesi della regione, ricordando che stiamo mettendo a terra enormi risorse per le strategie territoriali. C’è molta attenzione nei confronti delle province”.

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