Il 30 dicembre 2019 è stato approvato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza il bilancio preventivo per il 2020 dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Onoriamo la trasparenza rendendo i dati pubblici
Per la prima volta dal 2011 l’Istituto non ricorre all’esercizio provvisorio nonostante le difficoltà dovute al fatto che gli Organi di gestione abbiano reso disponibile il progetto di bilancio con 2 mesi di ritardo. A dirlo è Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, che lamenta però la necessità di rimandare alle prossime note di variazione alcune scelte importanti. Il Comitato guidato da Loy rappresenta i milioni di imprese e lavoratori contribuenti e la sua denuncia è che manchino “scelte chiare sugli investimenti per il patrimonio strumentale (sedi Inps) al fine di ridurre le spese per affitti”.
“C’è” aggiunge Loy “l’urgenza di implementare le risorse per la formazione del personale e le risorse per rafforzare l’attività dei collaboratori istituzionali come i Caf, così come va previsto un intervento radicale per garantire tempi rapidi ai lavoratori pubblici richiedenti la pensione”.
Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza è composto da 22 membri designati dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi e nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Ha il compito di predisporre le linee di indirizzo generale e gli obiettivi strategici dell’INPS e di approvare il bilancio predisposto dal presidente dell’INPS.
Il suo presidente (attualmente Guglielmo Loy) è eletto nella prima seduta del Consiglio tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti e la sua durata in carica è di 4 anni.
I dati del bilancio preventivo
Veniamo ora ai numeri. Ecco i dati previsti per il 2020, tra entrate da contributi e uscite per pensioni e prestazioni varie: l’Inps ha previsto entrate dai contributi per oltre 236 miliardi di euro, per far fronte a 233 miliardi di euro di prestazioni.
I termini del Bilancio confermano il rilevante contributo dei pensionati alla fiscalità generale, con trattenute Irpef versate dall’Inps allo Stato per 58 miliardi di euro.
Gli interventi assistenziali per invalidità civile e accompagno sono preventivati in circa 18,7 miliardi di euro, altri interventi di protezione sociale sono preventivati in 15 miliardi di euro.
I dati “del momento” in quanto nell’occhio del ciclone dell’attualità politica sono Reddito e Pensione di Cittadinanza, per i quali si prevede un esborso di 7,1 miliardi di euro, e Quota 100, con una previsione di uscita pari a 5,2 miliardi di euro.
L’intervento dello Stato per prestazioni assistenziali e di protezione sociale è di 86 miliardi di euro. Si rende necessario per i disavanzi previdenziali, in particolare relativi alla incorporazione in Inps dei soppressi Enti previdenziali del lavoro pubblico e delle aziende dei servizi privati (FFSS e Telefonia ecc) e dei coltivatori diretti, un trasferimento dal bilancio dello Stato di 19 miliardi di euro. Altri 17 miliardi di euro sono destinati alle politiche attive del lavoro.
Viste le cifre, il bilancio di previsione 2020 non può che chiudersi con un risultato di esercizio negativo (-6,38 miliardi di euro). Si tratta comunque di un miglioramento (del 35%) rispetto alle previsioni del 2019. Questo risultato è influenzato positivamente dalla previsione del gettito contributivo in crescita (+3,4 miliardi di euro) relativo alla gestione del lavoro dipendente privato e dalla gestione separata (i lavoratori autonomi, comprese le tanto additate “Partite Iva”).
Infine, il bilancio registra un incremento dei crediti per 7,38 miliardi di euro. Il presidente Loy fa notare anche che si è provveduto ad aumentare il Fondo svalutazione crediti contributivi di circa 7 miliardi di euro.
“Con le prossime note di variazione al bilancio” conclude critico Guglielmo Loy “è opportuno che l’Istituto si doti di uno strumento finanziario – il bilancio – più aderente agli indirizzi strategici e all’attività ordinaria”.
