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Settore zootecnico: mancata copertura finanziaria attività di miglioramento genetico

settore zootecnico

Settore zootecnico in allarme

Diverse Regioni si sono appellate al Governo per la mancata copertura finanziaria di un settore finora all’occhiello dell’economia italiana. Preoccupate le associazioni degli allevatori

Gli assessori all’agricoltura del Piemonte, della Lombardia, della Emilia Romagna e del Veneto hanno rivolto un appello unanime, mentre la denuncia del Friuli Venezia Giulia viene da un consigliere regionale.

A causare tanti problemi è il decreto milleproroghe, da settimane oggetto di critiche a seconda dei casi positive o negative, ma sempre al centro del dibattito economico italiano.
In  questo caso, si tratta della mancata copertura finanziaria delle attività di miglioramento genetico gestite dalle Associazioni Allevatori.  Ciò che preoccupa è che la mancanza di risorse possa mettere in pericolo l’eccellenza zootecnica del Paese, denotando oltretutto lo scarso interesse pubblico per uno dei settori portanti della nostra economia.
Non si tratta infatti solo di creare un danno al comparto dipendente dalle attività di miglioramento genetico, ma di tutti i comparti collegati dal punto di vista economico ma non solo. Il miglioramento genetico coinvolge direttamente la salute del cittadino, poiché si tratta di attività di prevenzione e di sicurezza alimentare.
Oltre al benessere degli animali stessi, tutte le attività di ricerca, quelle relative alla tracciabilità degli animali – obbligatorie per legge – sono sottoposte a un evidente pericolo. Per non parlare, come al solito in questi casi, dei posti di lavoro a rischio.
Insomma la riflessione è sul fatto che nel momento in cui si esclude dal sostegno finanziario un comparto, a catena tutti i comparti collegati corrono dei seri rischi.
Se il mondo agricolo entra in crisi, la stessa crisi si ripercuote in tutte le imprese collegate.
Gli assessori regionali all’Agricoltura che hanno chiesto di provvedere urgentemente a sanare la situazione d’emergenza sono: Claudio Sacchetto, per il Piemonte; Giulio De Capitani, per la Lombardia; Franco Manzato, per il Veneto; Tiberio Rabboni, per l’Emilia Romagna.
In Friuli Venezia Giulia invece il consigliere che ha portato in evidenza la situazione è Enzo Marsilio, che denuncia: “un agricoltore che non vuole guardare al mercato è destinato a mirare alla semplice sopravvivenza, invecce che diventare forza trainante di un settore strategico dello sviluppo dell’intera regione.”

 

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