Il Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia ha ospitato la seconda edizione della Summer School in Storia del lavoro intitolata “Chi sono i lavoratori?”
La Summer School è stata organizzata e finanziata dall’Ateneo perugino e dalla Società italiana di storia del lavoro e si è articolata in due parti: nella prima sono state illustrate le caratteristiche professionali e sociali dei lavoratori liberi e non liberi durante l’età moderna, degli operai di fabbrica in età contemporanea e degli insegnanti; nella seconda si è dato spazio all’esposizione, da parte degli studenti, di propri progetti specifici di studio riguardanti la storia del lavoro.
Si è trattato di tre giorni di lezioni, esercitazioni e discussioni ai quali hanno partecipato laureati magistrali e dottorandi di ricerca. I docenti, provenienti da diverse università italiane, sono stati: Andrea Caracausi, Pietro Causarano, Federica Morelli e Stefano Musso. Coordinatore della Summer School il dott. Paolo Raspadori.
Dopo aver analizzato il mondo del lavoro in Occidente negli ultimi cinque secoli, le conclusioni sono state che i confini tra occupazione libera e non libera, tra posizione autonoma e subordinata, tra bassa e alta qualificazione furono per lunghi intervalli temporali, e in una certa misura lo sono perfino attualmente, molto labili ed estremamente mobili. Perfino gli schiavi e i lavoratori coatti nelle colonie americane presentavano, pur nella generale condizione di sopraffazione e deprivazione a cui erano sottoposti, situazioni di impiego e margini di libertà di azione differenti a seconda dei contesti sociali ed economici in cui si trovavano a vivere. Ciò significa che è impossibile racchiudere in modelli interpretativi rigidi tutte queste figure, tramite gli schemi tradizionali: ad esempio operai di fabbrica versus manovali, garzoni di bottega versus maestri artigiani, servi versus lavoranti a ingaggio, ecc..
Sono emersi comunque ambiti ancora non esplorati della storia del lavoro ma che hanno suscitato l’interesse degli studenti. Si tratta dei mestieri che gravitano attorno alla produzione e alla commercializzazione dello zucchero in età moderna, delle migrazioni interne nella Cina contemporanea, del fenomeno dell’autogestione nella ex Jugoslavia della seconda metà del Novecento, delle assistenti sociali nel Nord Est italiano degli ultimi decenni.
Il coordinatore della Summer School ha dichiarato, al termine del percorso formativo, che gli elaborati degli studenti “hanno dimostrato come le occasioni per approfondire la conoscenza storiografica del lavoro siano numerose e feconde di ulteriori sviluppi per una materia che, seppur poco valorizzata nell’ambiente accademico, è di grande importanza per decifrare i cambiamenti socioeconomici a cui stiamo assistendo dalla caduta del muro di Berlino ad oggi”.