Pubblicato il nuovo studio di Fòrema sulle strategie formative di 172 aziende venete che mostra come digitalizzazione e sostenibilità siano in primo piano
Per le aziende venete le competenze digitali sono al primo posto nelle strategie formative, seguite da quelle sulla sostenibilità; lo dimostra l’indagine 2022 di Fòrema secondo la quale la formazione del personale è una priorità per l’81% delle imprese intervistate.
Per cosa formano i dipendenti le aziende venete
Il 52% delle aziende venete ha investito sulle competenze digitali; il 42% sulla sostenibilità. Saranno queste le competenze richieste in Veneto per i prossimi anni: digital transformation e green revolution sono i 2 trend a guidare il mondo dell’impresa nel 2022. Sul primo fronte le aziende venete hanno iniziato a lavorare e ad investire da molto tempo; sulla sostenibilità invece si è partiti più di recente ma sarà proprio questo il focus per i prossimi anni.
L’indagine di Fòrema
Lo studio è stato condotto da Fòrema, ente di formazione di Assindustria VenetoCentro diretto da Matteo Sinigaglia. La ricerca, coordinata da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate di Fòrema, è stata realizzata tra il mese di gennaio e febbraio 2022 su di un campione di 172 aziende venete (piccole, medie e grandi) con l’obiettivo di fare una ricognizione sulla situazione del mondo produttivo, i fabbisogni in termini di formazione e le prospettive future.
La digitalizzazione delle imprese venete
In tema di digitalizzazione, il 52% delle aziende ha dichiarato di aver già realizzato interventi formativi per adeguare le competenze tecniche e comportamentali in ambito digitale. Solo il 25% ha dichiarato azioni scarse o nulle in quest’ambito. I processi di digitalizzazione dunque hanno coinvolto la maggior parte delle aziende intervistate, anche se questi processi riguardano prevalentemente i settori della progettazione e direzionale e in minor parte i profili più operativi.
La formazione sulla sostenibilità
Sul tema della sostenibilità invece meno della metà delle aziende, ovvero il 42% del campione, ha dichiarato di aver realizzato azioni specifiche per dotarsi di competenze per una maggiore sostenibilità d’impresa. Di questo 42%, solamente il 15% parla di azioni complete e concluse, mentre il restante 27% parla di azioni incomplete. Il campione di aziende che invece dichiara di non aver ancora fatto assolutamente nulla in tema di sostenibilità si attesta al 37%.
Quali azioni per la sostenibilità
Gli investimenti delle aziende venete per la sostenibilità si sono concentrati prevalentemente sul management aziendale (29% delle azioni) e sulla formazione del personale interno (21%). Pochissime aziende hanno svolto attività di riorganizzazione della filiera produttiva in chiave più sostenibile (solo l’11%). In generale, sulla sostenibilità le grandi imprese hanno un ruolo di apripista rispetto alle piccole e medie imprese. Il 12% dei rispondenti ha realizzato percorsi formativi dedicati alla sostenibilità e ha modificato di conseguenza la propria organizzazione interna. Tra le azioni positive messe in campo si segnalano le attività di sensibilizzazione diffusa tra i lavoratori (18%), la nomina di responsabili di progetti aziendali per la green transition (13%), l’ingaggio di specialisti interni (12%) e di nuove risorse in possesso di competenze specifiche (8%).
L’importanza della formazione per le aziende venete
Nel complesso è comunque alto il livello di percezione dell’importanza della formazione continua in tutti gli ambiti. L’81% delle aziende ritiene prioritario investire nella formazione del proprio personale interno. Con 2 priorità principali: l’ottimizzazione dei processi in area operativa attraverso l’implementazione di tecnologie digitali (priorità massima per il 25% delle aziende) e l’adozione di nuovi paradigmi produttivi per ridurre l’impatto ambientale (22%). Tematiche già emerse in parte nel 2021, ma che oggi assumono una rilevanza ancora maggiore (47% contro il 30% precedente).
Le previsioni sul futuro delle aziende venete
Cosa succederà nei prossimi 3 anni, in termini di attività, funzioni e relazioni organizzative? Il 30% dei rispondenti prevede un aumento delle attività e il 17% si aspetta un cambiamento radicale dell’azienda. Il 16% si aspetta una struttura organizzativa sostanzialmente simile a quella attuale. In termini assoluti prevale l’aspettativa di prossime modifiche a processi, attività e modelli di lavoro (15%).
Innovazione e sostenibilità, un legame imprescindibile
“Non è più possibile pensare al tema dell’innovazione slegato rispetto a quello della sostenibilità” spiega Enrico del Sole, presidente di Fòrema. “Non solo la sostenibilità ambientale delle imprese e dei processi produttivi ma anche quella sociale, di cui poco si parla e che è altrettanto importante. Finora i processi di riorganizzazione aziendale, ristrutturazione delle linee e dei processi produttivi sono stati effettuati con lo scopo di efficientare i processi stessi. Con benefici a breve termine per le aziende, in termini di maggiore produttività, risparmio sui costi, riduzione dei tempi di consegna. Ora però è il momento di fare un ulteriore passo in avanti, inserendo in questo processo la sostenibilità come priorità assoluta ed obbiettivo reale dei processi di cambiamento. É una sfida importante che il presente ci pone, ma che le aziende venete possono vincere grazie alla determinazione e alla creatività che le ha sempre contraddistinte”.