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Il report di Fondo Sviluppo sulla cooperazione femminile

Il mondo della cooperazione femminile in uno studio di Fondo Sviluppo mostra il lavoro delle donne nell’ambito del sistema Confcooperative

La cooperazione femminile nel sistema Confcooperative (Confederazione cooperative italiane, fondata nel 1919) è presente in 15 filiere tra le 17 censite dal MiSE (Ministero dello Sviluppo economico), con la maggioranza, il 55% attiva nel settore della sanità, in particolare nell’ambito della cooperazione sociale e sanitaria. Solo nelle filiere della difesa/aeronautica e della chimica non vi sono cooperative femminili attive.

La cooperazione femminile nel 2021
Il report “La cooperazione femminile nel sistema Confcooperative” è stato realizzato da Fondo Sviluppo, società che gestisce il fondo mutualistico di Confcooperative, elaborando i dati del 2021 e divulgato in questi giorni. I dati sulla cooperazione femminile indicano che il sistema Confcooperative contava, al 31 dicembre 2021, 3.782 cooperative femminili, pari al 37,4% di tutte le cooperative iscritte. Un dato in aumento rispetto agli anni precedenti, considerando che nel 2019 rappresentavano il 35,5% e nel 2017 il 35%.

Focus sulla cooperazione femminile
Le cooperative femminile sono state costituite nell’arco degli ultimi 50 anni con un aumento esponenziale negli ultimi anni. Dal punto di vista “anagrafico” imprenditoriale hanno nel 30% dei casi meno di 10 anni di vita; nel 27,3% tra 10 e 20 anni di vita; nel 21,9% tra 20 e 30 anni; nel 15,2% tra 30 e 40 anni e solo nel 3,7% e nell’1,9% rispettivamente tra 40 e 50 anni e oltre 50 anni. Questo la dice lunga anche sull’ingresso ufficiale delle donne nel mondo del lavoro.

 

I tratti distintivi della cooperazione femminile
Per quanto concerne le migliaia di cooperative femminili iscritte a Confcooperative, il report delinea alcuni tratti distintivi ovvero: sono per la maggioranza PMI (57%), sono sorprendentemente poche le microimprese, in quanto le microcooperative rappresentano il 37,3% del totale (contro il 55% di quelle maschili), e come prevedibile pochissime le grandi imprese (4,8%) anche se queste ultime hanno i fatturati maggiori: 54% rispetto al totale dei fatturati.

 

Questi dati fanno sì che la cooperazione femminile risulti anche la maggior apportatrice di lavoro in termini di numero di occupate: il 58,9% del totale delle cooperative. La cooperazione femminile è diffusa su tutto il territorio nazionale, anche se il peso economico e occupazionale è più alto al Nord. Un dato importante è quello relativo al Mezzogiorno, dove le cooperative femminili presentano fatturati notevolmente inferiori rispetto alle altre aree italiane. Il contratto di lavoro prevalente nella cooperazione femminile è quello a tempo indeterminato: 75% di dipendenti. Ci sono anche le cooperative di professioniste e lavoratrici autonome, che rappresenta il 4,5%. Il 18,6% invece è dipendente con contratto a tempo determinato.

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