Premiati a Milano il 15 dicembre i vincitori dell’Oscar di Bilancio 2023, la 59ima edizione del riconoscimento assegnato da Ferpi, Borsa Italiana e Università Bocconi
Hanno ricevuto il riconoscimento assegnato ogni anno da Ferpi (Federazione relazioni pubbliche italiana), Borsa Italiana e Università Bocconi, nella tradizionale sede di Palazzo Mezzanotte, i vincitori dell’Oscar di Bilancio 2023, il Premio nato allo scopo di promuovere “il valore condiviso della rendicontazione per una cultura della trasparenza e della sostenibilità”.
La premiazione
La cerimonia tenutasi a Milano è stato il momento conclusivo di un percorso di valorizzazione della trasparenza in ambito economico. È stata infatti preceduta da un Roadshow con tappe su tutto il territorio nazionale (https://www.donnainaffari.it/2023/09/oscar-di-bilancio-59ima-edizione/). A spiegare il significato di questo premio è Filippo Nani, presidente della Ferpi: “il dialogo con gli stakeholder è l’obiettivo ultimo della rendicontazione, soprattutto di quella virtuosa che da 59 anni l’Oscar di Bilancio premia. Ma è anche il purpose delle Relazioni pubbliche. Ed è proprio l’aspetto che Ferpi, insieme a Borsa Italiana e Università Bocconi, promuove e sostiene annualmente. L’appuntamento celebra i vincitori e guarda al futuro, al bel traguardo dei 60 anni dell’Oscar del prossimo anno. L’Oscar di Bilancio resta quindi un cantiere aperto nel quale, assieme a tutti i nostri partner, puntiamo a consolidare ulteriormente l’importanza di questo evento e di quello che celebra, trasferirlo sempre di più sui territori, sensibilizzando e coinvolgendo in questo cammino tutti coloro che come noi credono nell’importanza della comunicazione e nella costruzione di relazioni proficue”.
I vincitori dell’Oscar di Bilancio 2023
La Giuria, presieduta dal Rettore della Bocconi Francesco Billari e composta dai presidenti delle organizzazioni promotrici e delle 14 associazioni partner, esaminati i report delle aziende e delle organizzazioni finaliste, ha dichiarato vincitori per ciascuna delle 14 Categorie del 59° Oscar di Bilancio:
Grandi imprese quotate: Poste italiane
Grandi imprese non quotate: Sofidel
Utility o multi-utility quotate e non: Iren
Medie e piccole imprese quotate: Innovatec
Medie e piccole imprese non quotate: Oropan
Imprese finanziarie: Fideuram – Intesa SanPaolo private banking
Società benefit: Chiesi
Istituzioni pubbliche e associazioni di rappresentanza: Comune di Bologna
Fondazioni di erogazione: Fondazione Cariplo
Imprese sociali e associazioni non profit: Fondazione Progetto Arca
Premio speciale comunicazione: Fondazione Ospedale pediatrico Anna Meyer ETS
Premio speciale dichiarazione non finanziaria: Banco BPM
Premio speciale integrated reporting: A2A
Premio speciale generazione Z: Leonardo
Le 14 associazioni partner
Le associazioni partner della 59ima edizione dell’Oscar di Bilancio sono, in ordine alfabetico: AIAF (Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria), AIIA (Associazione Italiana Internal Auditors), AIR (Associazione Investor Relations), ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ANDAF (Associazione Italiana Direttori Amministrativi e Finanziari), ANIMA per il sociale nei valori d’impresa, AssoBenefit (Associazione Nazionale Società Benefit), Fondazione Sodalitas, Fondazione OIBR (Organismo Italiano di Business Reporting), GBS (Gruppo Bilanci e Sostenibilità), GIH (Giffoni Innovation Hub), NedCommunity (Associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti), ODCEC (Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano), Sustainability Makers – The professional network.
Responsabilità sociale di impresa
Durante la cerimonia di premiazione dei vincitori dell’Oscar di Bilancio 2023 sono stati resi noti i risultati della Ricerca realizzata da BVA Doxa “Italiani e Sostenibilità”, che rendono evidente come sia necessario divulgare sempre più la cultura della trasparenza in ambito economico finanziario. Infatti, seppure il 64% degli italiani ha, almeno occasionalmente, sentito parlare di “responsabilità sociale” di impresa, il 53% pensa che la responsabilità sociale debba avere la priorità nella “sostenibilità sociale” (sicurezza, rispetto, inclusione) prima della tutela ambientale (indicata solo dal 31%) e ben il 47% pensa che quello che le imprese fanno sia solo washing/painting (operazioni di facciata e non azioni concrete). Insomma grandi dubbi nell’italiano medio su tutto ciò che riguarda la sostenibilità, sulla quale ancora non ha idee chiare e mostra una generale e generica diffidenza.