Diritti Lavoro

NASpI, dichiarazione di reddito presunto 2024

I percettori di NASpI devono comunicare entro il 31 gennaio 2024 il reddito presunto per il prossimo anno

L’Inps ricorda ai beneficiari l’obbligo di trasmettere la dichiarazione con il NASpI-COM. I beneficiari di NASpI (la nuova assicurazione di prestazione sociale per l’impiego) che, durante l’anno 2023, hanno presentato una dichiarazione relativa al reddito annuo presunto, indicando un reddito diverso da zero, devono comunicare entro il 31 gennaio 2024 anche il reddito presunto per l’anno 2024.

Adempimento obbligatorio
Questo adempimento è obbligatorio anche per coloro che prevedono un reddito annuo presunto per l’anno 2024 pari a zero. In assenza di tale comunicazione, l’erogazione della prestazione NASpI verrà sospesa al 31 dicembre 2023 mentre per chi ha dichiarato un reddito presunto pari a zero per il 2023, l’erogazione della prestazione continuerà senza interruzione. Resta però anche per loro l’obbligo di effettuare la comunicazione entro il prossimo 31 gennaio in caso prevedano di produrre per l’anno 2024 un reddito diverso da zero.

Come fare la dichiarazione
La comunicazione si può fare tramite il sito Inps: si deve digitare la parola NASpI nella barra di ricerca e poi selezionare la scheda “NASpI: indennità mensile di disoccupazione” e accedere alla funzione “NASpI-COM”. L’Inps sta anche inviando in questi giorni una comunicazione agli interessati per indicare i passaggi da seguire. In caso di difficoltà, si ricorda che tale dichiarazione di reddito presunto può anche essere inviata da un Patronato, cui ci si può rivolgere.

NASpI
Ricordiamo che la nuova prestazione NASpI è riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che abbiano tutti i seguenti requisiti:

  1. a) siano in stato di disoccupazione ai sensi dell’articolo 1, comma 2, lettera c) del Decreto legislativo 181/2000 e successive modificazioni;
  2. b) possano far valere, nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione;
  3. c) possano far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.

In linea di massima, l’indennità è rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali (come si evince dalla dichiarazione mensile Uni-emens) degli ultimi quattro anni divisa per il totale delle settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33. La NASpI è corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni.

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