Sicurezza

Morti bianche per folgorazione

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Morti bianche per folgorazione

Nel Nord Est italiano l’8,6% delle morti sul luogo di lavoro nei primi sette mesi dell’anno sono dovute a cause elettriche. Nel resto d’Italia i decessi dei lavoratori per le stesse cause sono pari al 5,5%, e sono aumentate rispetto al 2011 del 4,2%

Morire fulminati sul luogo di lavoro è segno di un grosso deficit culturale nell’ambito della sicurezza: per questo motivo occorre insistere sulla formazione, sull’organizzazione e sui controlli.

Si chiama Angelo Perozzi l’ultima delle vittime folgorate da una scarica elettrica, aveva solo 37 anni ed era padre di 3 bambini. Una tragedia che si è consumata in provincia di Treviso, all’interno di una cabina elettrica. Un decesso che fa allungare la lunga lista di chi è uscito di casa una mattina qualunque per andare a lavorare, magari dando un bacio veloce al coniuge e ai figli convinto di rivederli presto e invece non è più tornato. Siamo drammatici? Siamo retorici? Forse, ma vogliamo esserlo. Proprio per insistere sulla tragicità di questi eventi, per far comprendere l’entità del valore morale, per gridare ancora una volta all’allarme, perché in una nazione che si dice civile, la sesta nazione più industrializzata al mondo, non si può continuare a mietere vittime sul luogo di lavoro.

Il modo per impedire che tali incidenti mortali si verifichi esiste, ed è l’applicazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, troppo spesso disattesa. Per quanto concerne la sicurezza elettrica esistono le norme CEI EN 50110-1 e CEI 11-27, purtroppo ancora oggi sconosciute a molti addetti ai lavori. Come afferma il presidente della Vega Engineering Mauro Rossato, “non molti sanno che ciascun impianto elettrico aziendale dovrebbe essere  affidato alla responsabilità di una persona, denominata “Responsabile dell’Impianto” (RI) e i lavori stessi affidati ad un “Preposto ai lavori elettrici” (PL), qualifiche che vanno attribuite a personale appositamente formato.

Troppo spesso si sottovalutano i rischi e questo porta a trascurare le procedure di sicurezza, nonostante le norme siano in vigore da tanti anni. Tra l’altro i controlli sono ancora pochi e comunque poco severi e non ci si rende conto che ciò comporta conseguenze spesso nefaste.

A questo proposito ricordiamo che uno dei giudici che si è mostrato inflessibile nel combattere chi ha evaso le norme sulla sicurezza è stato il procuratore di Torino Raffaele Guariniello e che proprio lui terrà a Treviso un corso sulla sicurezza sul luogo di lavoro il 24 settembre prossimo venturo. Il corso si terrà proprio presso la sede della Vega Engineering (per saperne di più vedi ns. articolo ).

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