Lavoro Mestieri e professioni

Osservatorio lavoratori parasubordinati 2015-2021

L’Osservatorio lavoratori parasubordinati pubblicato dall’Inps permette di vedere l’andamento e il trend di questo particolare mercato del lavoro

L’Osservatorio lavoratori parasubordinati riporta l’andamento del periodo 2015-2021 delle informazioni su professionisti e collaboratori iscritti alla Gestione separata e mostra che in questo periodo continua la crescita dei professionisti (+34,6%) anche per quanto riguarda le donne, che sono in diminuzione tra i collaboratori.

Le rilevazioni dell’Osservatorio lavoratori parasubordinati
Una premessa: sono considerati professionisti coloro che esercitano per professione abituale, anche se in modo non esclusivo, un’attività di lavoro autonomo e versano personalmente i propri contributi; sono considerati collaboratori coloro che svolgono un’attività di collaborazione coordinata e continuativa con versamento dei contributi effettuato dal committente entro il mese successivo a quello di pagamento del compenso.
Il numero totale di lavoratori parasubordinati contribuenti (professionisti più collaboratori) è passato da 1.434.856 del 2015 a 1.430.485 nel 2021. Dai dati si nota una riduzione dei collaboratori dal 2015 al 2016 (-17,4%), una stabilizzazione nel 2017 (+0,1%), un incremento tra il 2017 e il 2018 (+2,4%), una lieve crescita tra il 2018 e il 2019 (+0,8%), una riduzione tra il 2019 e il 2020 (-1,7%) ed un aumento del 6,8% tra il 2020 e il 2021. I professionisti, al contrario, registrano una crescita dal 2015 al 2021 pari al 34,6%.

Gli effetti delle normative
Tali variazioni sono dovute sia alle dinamiche del mercato del lavoro sia a interventi del legislatore. Innanzitutto alla riforma Fornero (Legge 92/2012), che ha introdotto restrizioni sulle collaborazioni coordinate e continuative; successivamente al Jobs Act (DL 81/2015), il quale – nel settore privato – ha limitato le collaborazioni a quelle “a progetto”, lasciando sopravvivere le collaborazioni coordinate e continuative solo in ambito pubblico, con prevalenza nelle Università. Un effetto sugli andamenti del numero di collaboratori e professionisti, inoltre, è dovuto anche alle continue variazioni delle aliquote di contribuzione.

Genere, età e residenza dei lavoratori parasubordinati
L’osservatorio lavoratori parasubordinati evidenzia come la quota di donne sia diminuita nella tipologia dei collaboratori, mentre è aumentata in quella dei professionisti: nel 2015 le donne erano il 39,1% tra i collaboratori e il 41,9% tra i professionisti; nel 2021 tali valori sono rispettivamente 37,3% e 45,9%. Per quanto riguarda l’età il dato è mutato rispetto al 2015: si registra per gli under 30 una lieve crescita (+1,4%) cui si contrappone un decremento (-2,5%) per gli adulti (da 30 a 59 anni); mentre per i senior (da 60 in su) si è rilevato un sostanziale aumento (+7,3%).
Dal punto di vista geografico, tra il 2015 e il 2021 la variazione positiva dei lavoratori parasubordinati contribuenti si registra soltanto al Sud, con un incremento del +2,7%; mentre diminuisce al Nord con un -0,7% e, soprattutto, il Centro con un -1,9%.

Le differenze di reddito
Da un confronto impostato sul parametro reddituale, per i collaboratori si registra una continua crescita del reddito medio. Di contro, per i professionisti si registra una lieve riduzione fino al 2017, una lieve ripresa nel 2018 e nel 2019, una consistente diminuzione nel 2020 ascrivibile agli effetti della pandemia e un lieve recupero del reddito medio nel 2021, anche se ancora di mille euro inferiore al 2019. Nel rapporto dell’Osservatorio lavoratori parasubordinati sono disponibili, per la sola tipologia dei collaboratori, ulteriori variabili di dettaglio, come il numero di committenti: nel 2021 il 46,9% dei collaboratori risulta essere esclusivo e mono-committente, con un reddito medio annuo inferiore a 20.607 euro e – tanto per cambiare – il reddito medio degli uomini è quasi il doppio di quello delle donne.

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