Presentati i dati sulla risicoltura italiana in occasione della riunione annuale sulla Certificazione delle sementi – Campagna 2022-23
Sono stati presentati i dati elaborati dal Crea Centro Difesa e Certificazione relativi alla risicoltura italiana, durante la riunione annuale organizzata in collaborazione con l’Ente Risi e alla presenza di Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato. Il Crea, il più importante ente italiano di ricerca sull’agroalimentare, organizza da 40 anni in collaborazione con l’Ente Nazionale Risi questo appuntamento.
I dati sulla risicoltura italiana. Le sementi di riso certificate
L’Italia è leader della produzione di riso in Europa. Per studiare i sostanziali contributi ecologici e socio-economici dell’ecosistema risicolo, il Crea analizza il potenziale delle risaie per la conservazione della biodiversità agricola in situ (nell’ambiente di origine della varietà) e ex situ (come banche del germoplasma e campi catalogo). Sono state circa 42.778 le tonnellate certificate di sementi di riso nella campagna 2021-2022, con un ottimo coefficiente di utilizzo di semente certificata pari a 1,61, in linea con quello del 2021, relativamente alle semine nazionali. Oltre 7.500 tonnellate di sementi sono state esportate sia in Paesi comunitari sia extracomunitari, a testimonianza dell’eccellenza di questo simbolo del Made in Italy, leader assoluto in Europa e negli areali mediterranei. La superficie destinata alla risicoltura nella campagna 2022-23 ammonta a 11.474 ettari, di cui solo il 15% (1.718 ettari) non idonei a produrre sementi. La superficie approvata (9.756 ettari) è inferiore a quella della scorsa campagna (circa 700 ettari in meno), elemento che non dovrebbe compromettere però i quantitativi certificabili nella campagna di semina attualmente in corso. Nello specifico, i dati indicano un calo del 8% nella produzione di tipi tondi e un leggero calo nella tipologia Lungo A da interno, mentre è stato registrato un leggero aumento nel tipo medio. Dalle analisi effettuate sul seme in natura, emerge un’ottima energia germinativa, simile alla campagna precedente e, alla luce delle attuali richieste di mercato, la produzione sarà in grado di soddisfare la domanda degli agricoltori per quasi tutte le categorie.
La ricerca a supporto della risicoltura italiana
Molteplici le attività di ricerca a supporto del settore sviluppate dal Crea Difesa e Certificazione, presentate durante l’incontro. In particolar modo, il contenimento delle necrosi del germinello (una serie di alterazioni del germinello del riso causate da molti organismi, che possono causare lesioni, marciumi o perfino la morte delle giovani piante infette) grazie all’impiego di oli essenziali. Dal confronto con l’unico prodotto chimico attualmente utilizzabile, è emerso che tali oli possono rappresentare una valida alternativa – e non solo per chi opera in regime di agricoltura biologica. Sebbene abbiano un’efficacia inferiore rispetto ai prodotti chimici, i prodotti a base di oli essenziali possono comunque contribuire in modo significativo alla riduzione dell’infezione. La loro applicazione, pertanto, va indagata ulteriormente per fornire soluzioni sostenibili per la concia delle sementi di riso.
Gli effetti del cambiamento climatico sulla risicoltura italiana
“La nostra risicoltura è prima in Europa” ha dichiarato Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato “e questo è possibile grazie all’impegno e alla passione dei risicoltori italiani, veri custodi di questa eccellenza, messa a dura prova dal cambiamento climatico oltre che dalla concorrenza globale che si giova di prezzi più competitivi, spesso a fronte di minore attenzione al lavoro, alla qualità del prodotto e all’ambiente. Il riso italiano è una risorsa preziosa e intendiamo sostenere questa produzione il più possibile a partire dal suo primo e più drammatico problema: quello della mancanza d’acqua”. Secondo i ricercatori del Crea Luigi Tamborini e Patrizia Titone l’andamento meteorologico di quest’anno ci ha mostrato chiaramente qual è la situazione climatica a cui stiamo andando incontro. “Anche se per qualche anno dovessimo avere piogge abbondanti, che ci indurranno a dimenticare i danni subiti quest’anno, l’andamento dei prossimi 50-100 anni sarà inevitabilmente caratterizzato da innalzamento delle temperature e diminuzione delle riserve idriche di acqua dolce. Questo impone ad ognuno di noi una seria presa di coscienza, un immediato studio e una rapida applicazione di tutte le possibili strategie di contenimento dei danni” spiegano in un loro articolo scientifico pubblicato a settembre 2022.
PAC e premi
Durante l’incontro sulla certificazione delle sementi, destinato a tutta la filiera risicola – agricoltori, moltiplicatori di sementi, industria (sementiera e risiera), tecnici e sperimentatori – è stato approfondito, inoltre, l’obbligo a partire dalla campagna 2024 dell’utilizzo di seme certificato per ottenere l’aiuto accoppiato previsto dalla PAC. Inoltre sono stati premiati dal presidente Luca De Carlo i vincitori del 112° Concorso Nazionale Moltiplicatori sementi di riso.