Lavoro Normative

Nuovo Contratto nazionale per Studi professionali

Raggiunta l’intesa sul nuovo CCNL per i dipendenti degli studi professionali, coinvolti 600mila lavoratori, le novità per le lavoratrici

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato con l’associazione datoriale di settore Confprofessioni l’ipotesi di accordo sul rinnovo contrattuale che sarà sottoposta nelle prossime settimane alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori degli studi professionali.

Cosa prevede il nuovo contratto sugli studi professionali
Il Contratto sarà vigente dal 1° marzo 2024 al 28 febbraio 2027. Rinnova il precedente CCNL scaduto nel 2018, migliorandolo soprattutto dal punto di vista della parità di genere. Per quanto concerne la parte economica, prevede un aumento di 215 euro al mese a regime per il terzo livello, da riparametrare per gli altri livelli. Si raggiungerà la piena attuazione dell’aumento di 215 euro (si intende questo quando si dice “a regime”) al termine delle 4 tranche di erogazione, che sono: 105 euro di aumento con la retribuzione del mese di marzo 2024, 45 euro di aumento con la retribuzione del mese di ottobre 2024, altre 45 euro di aumento con la retribuzione del mese di ottobre 2025 e gli ultimi 20 euro di aumento con la retribuzione del mese di dicembre 2026. A questo aumento si aggiunge l’erogazione di un importo una tantum di 400 euro in due tranche: 200 euro a maggio 2024 e 200 euro a maggio 2025.

Le prime novità
L’ipotesi di rinnovo introduce una disciplina dell’apprendistato nelle sue tre tipologie per rendere più dinamico l’accesso dei giovani al mercato del lavoro ed un forte impegno della bilateralità per rafforzare il welfare a sostegno dei lavoratori e dei datori di lavoro del settore. Un focus particolare viene posto sulla prevenzione con l’introduzione di una giornata di permesso per effettuare visite e check up. Inoltre, le parti hanno deciso di aggiornare la disciplina degli istituti contrattuali per renderli più aderenti alle recenti novità normative, in particolare la previsione di causali che consentono una durata del rapporto di lavoro superiore a 12 mesi.

Lavoratrici degli studi professionali e pari opportunità
Essendo soprattutto donne le persone che lavorano negli studi professionali, il contratto ha considerato questo fatto per avvicinare sempre più i diritti, come quello di prendersi cura della prole, che è – come ripetiamo ormai da anni – di entrambi i genitori. E così, per quanto riguarda il sostegno alla genitorialità, il nuovo CCNL, a far data dal 1° gennaio 2025, integra il trattamento di maternità obbligatoria a carico del datore di lavoro, permettendo il raggiungimento del 90% della retribuzione. Inoltre, l’intesa migliora la normativa sui permessi retribuiti per le donne vittime di violenza, un fatto terribile che purtroppo avviene, come dimostrano tanti dati ufficiali, e che spesso nei contratti viene considerato in modo marginale ma sul quale è bene invece porre attenzione e per questo lo evidenziamo. Anche lo smart working è stato innovato per dar modo alle lavoratrici di conciliare i tempi di vita con quelli del lavoro.

Il rinnovo contrattuale degli studi professionali, dalla parte delle lavoratrici
La segretaria nazionale della Cisl, Aurora Blanca, sottolinea le significative novità normative per le lavoratrici degli studi professionali emerse nell’intesa: “in un periodo storico delicato, dove i dati delineano una realtà in cui le donne risultano essere il soggetto più vulnerabile del mercato del lavoro l’intesa mira a rispondere a questa sfida, particolarmente evidente negli studi professionali, un settore caratterizzato dalla prevalenza del lavoro femminile. Un aspetto cruciale dell’accordo è la promozione della conciliazione tra tempi di vita e lavoro, un obiettivo raggiunto attraverso la regolamentazione dello smart working. Questa modalità di lavoro non solo offre alle lavoratrici maggiori opportunità di gestire i propri impegni personali e professionali, ma contribuisce anche a ridurre le disparità di genere nel mondo del lavoro”. Blanca ha altresì sottolineato l’attenzione dedicata alla genitorialità sottolineando “l’impegno concreto nel contrastare il fenomeno delle ‘culle vuote’: per far fronte a questa problematica, le parti hanno deciso di investire nella genitorialità, migliorando il trattamento economico nel periodo di astensione obbligatoria. Un passo fondamentale per garantire un supporto adeguato alle lavoratrici e ai lavoratori che diventano genitori, promuovendo un ambiente di lavoro che sostiene la vita familiare”.

Gli altri punti rilevanti del contratto degli studi professionali
Sono molti i punti toccati dal contratto con delle innovazioni: inserimento di nuove figure professionali, con un diverso sistema di classificazione del personale per adeguarsi alle innovazioni tecnologiche e digitali che investono questo settore in particolare, tanto è vero che è stato istituito un apposito gruppo di lavoro con il compito di aggiornare la declaratoria contrattuale. Viene anche previsto un livello aziendale per valorizzare la contrattazione decentrata, sulla quale Blanca commenta: “di assoluto valore il potenziamento della contrattazione decentrata e la valorizzazione della bilateralità, che in questo settore ha sempre rappresentato una forma di welfare pattizio volto a migliorare le prestazioni in favore delle lavoratrici e dei lavoratori e dei loro familiari e al contempo dei professionisti. In tal senso la costituzione degli sportelli territoriali dell’ente bilaterale, che dà seguito all’intesa siglata tra le parti nel 2017, risponde alla necessità di facilitare e amplificare la conoscenza e l’accesso alle prestazioni erogate dalla bilateralità”. Sono stati infatti costituiti a livello territoriale gli sportelli dell’Ente Bilaterale Nazionale EBIPRO, a cui saranno affidati compiti di promozione e gestione dei servizi dell’ente Bilaterale nazionale.

Assistenza sanitaria, apprendistato professionalizzante, assunzioni a tempo
Sull’assistenza sanitaria integrativa erogata da Cadiprof l’accordo dispone un incremento di 5 euro del contributo al fine di introdurre nuove prestazioni anche a vantaggio dei familiari dei dipendenti degli studi professionali. Il testo conferma e precisa ulteriormente le coperture delle prestazioni erogate dalla bilateralità anche in favore delle figure con rapporto di lavoro autonomo non titolari.
Sul mercato del lavoro il ricorso all’apprendistato professionalizzante potrà essere utilizzato come strumento valido per il praticantato. L’intesa regolamenta poi due causali che permettono l’assunzione a tempo determinato fino a 24 mesi per incarichi temporanei superiori ai 12 mesi o nei casi di nuove attività. Le pattuizioni raggiunte riducono inoltre il periodo di raggiungimento del livello di inquadramento per le assunzioni con il contratto di reimpiego. L’intesa recepisce e implementa gli accordi interconfederali sul lavoro agile, per agevolare l’utilizzo all’interno degli studi professionali.

Nuovo contratto per gli studi professionali: formazione e permessi retribuiti
Sulla formazione l’intesa sancisce il diritto individuale soggettivo in capo ai lavoratori, facilitando l’accesso ai percorsi di formazione delle figure con rapporto di lavoro autonomo non titolari, anche erogati dal Fondo interprofessionale di settore Fondoprofessioni. Come già accennato, l’intesa migliora la normativa sui permessi retribuiti per le donne vittime di violenza e implementa i permessi per il diritto allo studio. A tutela della salute è stata anche introdotta una giornata l’anno di permesso retribuito per la prevenzione.

Il commento della Fisascat Cisl
“Un rinnovo contrattuale che riqualifica il settore e finalmente restituisce il potere di acquisto alle oltre 600mila lavoratrici e ai lavoratori degli studi e delle attività professionali, prevalentemente donne, con la definizione di aumenti salariali dignitosi e l’aggiornamento della normativa alla evoluzione del settore e alle previsioni legislative vigenti”. Così il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini commenta l’accordo siglato con l’associazione datoriale Confprofessioni sul nuovo Contratto nazionale degli Studi Professionali. “Ora occorre proseguire in questo percorso nel solco della contrattazione e definire i rinnovi contrattuali attesi da milioni di addetti nei settori del terziario di mercato, un passo necessario per garantire condizioni di lavoro adeguate e in linea con gli standard attuali del mercato del lavoro. È necessario infondere una nuova vitalità alla funzione macroeconomica della contrattazione collettiva. Questa prospettiva implica l’urgenza di riformulare e potenziare il ruolo svolto dalla contrattazione collettiva nel determinare aumenti salariali che non solo tutelino il potere di acquisto dei lavoratori, ma che contribuiscano anche a sostenere i consumi interni”.

Il commento di Confprofessioni
“È stata una trattativa lunga e complessa, anche a causa di un contesto economico e sociale condizionato dalla pandemia e dalle spinte inflattive causate dalle crisi internazionali che hanno avuto un forte impatto sugli studi professionali. Il risultato dell’intesa è senza dubbio soddisfacente, perché è stato trovato un punto di equilibrio tra le diverse esigenze di lavoratori e datori di lavoro” ha dichiarato il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella. “L’aumento retributivo ha tenuto conto delle dinamiche inflattive e dei cambiamenti in atto nel mercato del lavoro che impattano sugli studi professionali. Una particolare attenzione è stata posta sul welfare che è stato ulteriormente rafforzato e che da sempre caratterizza la storia contrattuale degli studi professionali”.

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