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Le dinamiche del mercato delle costruzioni

In occasione della Giornata nazionale della CNCE si è tenuto l’evento sul valore dei dati per analizzare le dinamiche del mercato delle costruzioni

Le dinamiche del mercato delle costruzioni si interpretano ed analizzano attraverso i dati e di conseguenza la qualità e la sicurezza di questi ultimi devono essere a prova di qualsivoglia test. Per questo al centro della Giornata nazionale della Commissione nazionale casse edili (CNCE) è stato messo proprio il valore del dato, grazie all’organizzazione del convegno “Il valore del dato e gli osservatori del sistema bilaterale delle costruzioni. Dalla cybersecurity all’analisi del mercato”.
Un’occasione per analizzare e leggere lo stato di salute del settore alla luce degli Osservatori della bilateralità.

Analizzare le dinamiche del mercato delle costruzioni
Per analizzare le dinamiche del mercato delle costruzioni è necessario “disporre in tempo reale e in modo adeguato e sicuro di informazioni costantemente aggiornate e fruibili a livello aggregato” spiega la direttrice della CNCE Bianca Maria Baron. Durante la sua Giornata nazionale la CNCE ha quindi voluto sperimentare un primo “tentativo di lettura integrata dei diversi osservatori, offrendo uno spaccato dell’edilizia odierna che offre conferme e approfondimenti rispetto alle principali analisi del settore”.

Le attuali dinamiche del mercato delle costruzioni
Lo scenario che emerge da questa analisi integrata è quello di un’edilizia che si avvia a un percorso di normalizzazione dopo la fase espansiva determinata per effetto soprattutto del Superbonus e degli incentivi. Nel 2023 le ore lavorate sono aumentate rispetto al 2021 del 30,1%. Una crescita dovuta in gran parte al 2022 (+26,1% rispetto al 2021). Il delta positivo nell’ultimo anno, infatti, è stato soltanto del 3,2%. Un calo fisiologico destinato ad assestarsi, ma con modalità differenti tra le regioni del Nord e quelle del Mezzogiorno. Il dato relativo al mese di novembre evidenzia infatti una forte contrazione rispetto allo stesso mese del 2022 al Sud e nelle Isole un calo superiore al 5%.

L’occupazione tiene e aumenta
Il buon andamento si ripercuote sull’occupazione, con un incremento nell’ultimo anno di 30.000 operai attivi in più rispetto all’anno precedente. L’assorbimento di forza lavoro nell’ultimo anno, risulta tuttavia non omogeneo a livello territoriale. Nel 2022 il Sud e le Isole registravano un aumento dei lavoratori rispettivamente del 30% e del 35% rispetto all’anno precedente, mentre nel 2023 la variazione si attesta sotto alla media nazionale (+5%) per il Sud (3%) e il trend diventa leggermente negativo per le Isole (-0,5%). Il Nord Est si caratterizza per dinamiche più equilibrate scontando il calo di attività molto rilevante in Trentino Alto Adige e in misura minore in Friuli Venezia Giulia, passando da un +10% nel 2022 a poco meno del +3% nel 2023. Le migliori notizie riguardano il Nord Ovest e le regioni del Centro, dove nell’ultimo anno il numero medio dei lavoratori è cresciuto rispettivamente del 7,5% e del 6,7%.

Il lavoro nell’edilizia. I risultati dell’analisi delle dinamiche del mercato delle costruzioni
Le finalità amministrative e di analisi hanno portato al progressivo sviluppo di un osservatorio nazionale contenente dati sintetici sull’attività di impresa e l’occupazione nel settore, della banca dati APE, con informazioni di dettaglio sulle caratteristiche demografiche e sulla carriera degli operai edili, nonché – con l’introduzione nel novembre 2021 degli indici di congruità – di una piattaforma informatica (CNCE Edilconnect) sulla manodopera impiegata nei cantieri edili, necessaria per misurare la congruità rispetto alla tipologia e alla dimensione dei lavori stessi per finalità di contrasto al lavoro irregolare affidate alla bilateralità edile dalla legge.

Il divario Nord/Sud
Confrontando le diverse ore lavorate nelle diverse regioni italiane si conferma l’esistenza di situazioni diverse tra il Nord, il Centro e il Sud, con dinamiche del mercato delle costruzioni differenziate tra le varie aree geografiche e al loro interno tra le diverse regioni. La sintesi relativa al confronto tra 2023 e 2022 premia il Nord Ovest e il Centro con una attività superiore al 5%. Il Sud si assesta intorno al +2% mentre nel Nord Est e nelle Isole si registra un leggero calo rispettivamente dello 0,2% e dello 0,4%. Il dato relativo al mese di novembre evidenzia soprattutto una forte contrazione rispetto allo stesso mese del 2022 nell’intero Mezzogiorno con un calo superiore al 5%.

I cantieri attivi
Sulla base dei dati relativi ai cantieri attivi nell’ultimo Anno Cassa Edile (ottobre 2022 – settembre 2023), le aree territoriali dove si concentra il maggior numero di cantieri sono il Centro con un 31% e il Nord Ovest con il 28% del totale nazionale. Il 21% dei cantieri si trova invece al Sud e nelle Isole e un altro 21% nel Nord Est. Se prendiamo in considerazione il rapporto tra opere pubbliche e opere private si rileva come un maggior numero di cantieri pubblici, rispetto alla media nazionale (27%), si registri proprio in queste tre ultime aree territoriali, ad iniziare dal 34% delle Isole a dal 30% del Nord Est.

Il valore dei dati e della loro condivisione
Visto il valore e le potenzialità dei dati presenti presso le Casse, per il presidente della CNCE Dario Firsech è di estrema importanza “favorire un costante aggiornamento in materia di sicurezza, di rispetto della normativa sulla privacy, sull’evoluzione del quadro generale legislativo e di indirizzo anche a livello comunitario”. Per questa ragione durante la Giornata si è aperto il confronto su questo tema grazie alla presenza di numerosi esperti: dal docente dell’Università cattolica di Milano Michele Faioli, che ha illustrato il quadro normativo europeo in materia di governance dei dati, al membro del direttivo dell’Associazione italiana per la sicurezza informatica Fabio Guasconi, che ha affrontato i concetti di sicurezza informatica e quello, più ampio, di cybersecurity. Hanno partecipato all’incontro anche Leda Accosta e Saverio Bombelli (del Coordinamento generale statistico-attuariale dell’Inps) i quali hanno presentato le caratteristiche degli osservatori che l’istituto mette a disposizione sul suo sito mentre, prendendo spunto dall’analisi delle dinamiche del mercato delle costruzioni illustrata da Alfredo Martini, si è svolta la tavola rotonda cui hanno partecipato: Giancarlo Bruno, responsabile del servizio statistiche congiunturali sulle imprese ISTAT, Elisa Guglielminetti, economista della Banca d’Italia, Flavio Monosilio, direttore Centro studi Ance, Riccardo Perego, presidente One Team, Enrico Quintavalle, responsabile Ufficio studi Confartigianato Imprese.

Le conclusioni
Dalla riflessione e dal confronto sviluppatosi sulla base delle diverse missioni istituzionali, così come delle esperienze di utilizzo dei dati CNCE e non solo nella rappresentazione di un settore così importante per l’economia italiana come quello delle costruzioni, è emersa dunque l’utilità di dare avvio a un percorso di confronto in grado di fare crescere la consapevolezza delle potenzialità delle banche dati del sistema bilaterale e allo stesso tempo ampliare l’articolazione dell’analisi in una logica di maggiore condivisione. Lo ha sottolineato  nelle sue conclusioni il vicepresidente della CNCE Francesco Sannino evidenziando come il lavoro consolidatosi negli anni da parte della CNCE sul fronte della raccolta ed elaborazione dei dati trovi oggi “un pieno riconoscimento da parte di importanti soggetti istituzionali come l’Istat e la Banca d’Italia e degli stakeholder verso la ricchezza informativa che siamo in grado di produrre, mentre cresce anche all’interno delle Parti sociali l’interesse e la ricerca di nuove opportunità di utilizzo di questi dati. Ciò a conferma del valore del nostro sistema e della sua centralità, che porta a escludere qualunque tentazione alternativa e ci spinge a impegnarci per una sempre maggiore integrazione tra i diversi osservatori verso un’unica piattaforma informativa”.

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