Lavoro Mestieri e professioni

Il futuro incerto dei visuristi italiani

Confassociazioni scrive al Governo e all’Agenzia delle Entrate e denuncia il futuro incerto dei visuristi se non si prendono i dovuti provvedimenti

Il presidente di AVI (Associazione professionale esperti visuristi italiani)e di Confassociazioni Imprese e consumatori, Mario Bulgheroni, ha inviato una lettera di denuncia sul futuro incerto dei visuristi indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al Ministro dell’Economia e delle finanze Roberto Gualtieri, al direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, al direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Divisione servizi Paolo Savini e al responsabile centrale Servizi catastali, cartografici e di pubblicità immobiliare Marco Selleri. L’ho fatto – spiega Bulgheroni – a tutela del futuro della nostra categoria, “per manifestare le difficoltà che stanno attraversando i visuristi a causa dell’emergenza Covid19 con le relative chiusure degli uffici di nostra pertinenza”.

Il futuro incerto dei visuristi
Quella dei visuristi è una categoria – ha proseguito Bulgheroni – direttamente o trasversalmente legata al settore delle esecuzioni immobiliari e fallimentari (siamo ausiliari dei Giudici), bancario, immobiliare, legale e notarile per cui in mancanza di provvedimenti seri, quale il disporre, in maniera adeguata, l’apertura dei relativi uffici provinciali dell’Agenzia così da permettere a noi visuristi l’accesso alla consultazione dei registri immobiliari e al Catasto, non abbiamo un futuro roseo, anzi soffriremo di un grave ed irrecuperabile default economico che si riverserà su altri settori, in primis quello immobiliare. Nella missiva ho sottolineato proprio la non uniformità dei comportamenti dei vari uffici pubblici, in particolar modo quelli degli uffici delle Conservatorie e del Catasto gestiti dai singoli Direttori Provinciali che, avendo adottato durante questo periodo di grave emergenza sanitaria iniziative disomogenee tra le varie provincie, hanno reso impossibile all’Associazione richiedere un coordinamento. A tutto ciò si aggiunge, per le stesse problematiche, il difficile raggiungimento anche degli uffici centrali”.

Mario Bulgheroni

La richiesta di Bulgheroni per evitare il futuro incerto dei visuristi
Spiega Bulgheroni: “la nostra richiesta non è l’ottenere un contributo economico ma il ripristino delle condizioni per poter lavorare, ovvero l’apertura omogenea sul territorio nazionale degli Uffici territoriali in tempi stretti e con orari adeguati. Anche se semplice e forse banale una linea guida unica per il territorio nazionale, relativa alle aperture, potrebbe aiutare non solo gli stessi uffici (che avranno orari uguali sul territorio nazionale) e noi professionisti del settore (che potremmo lavorare in maniera adeguata) ma anche tutti coloro che necessitano delle nostre competenze. Siamo ben consapevoli di quanto c’è da fare per ripristinare le aree ad uso pubblico ma sanificazione, gestione degli spazi per evitare assembramenti, organizzazione del lavoro, è un compito al quale tutti noi, per dovere verso gli altri e diritto verso la nostra persona, siamo chiamati a svolgere. Per questo riteniamo giusto che anche tutti gli uffici provinciali si impegnino ad aprire gli spazi organizzati, sanificati e con adeguati orari di accesso”.

“Non vogliamo essere arroganti ma vogliamo evidenziare il futuro incerto dei visuristi”
Bulgheroni aggiunge: “con tali suggerimenti non vogliamo certo avere l’arroganza di aver presentato immediatamente la soluzione vincente, anzi siamo consapevoli che le nostre sono solo suggestioni tecniche. Ovviamente se gli organi istituzionali, e in particolar modo, l’Agenzia delle Entrate, riuscissero ad individuare un’altra modalità di legittima e più facile operatività ne saremmo felici. Essenziale che la problematica sia affrontata con estrema urgenza al fine di consentire la continuità di servizi essenziali per la società e la sopravvivenza di un settore professionale. E questo mi permetto di sottolinearlo per aver chiara la fotografia del panorama professionale e sociale, sia generale sia di settore, delineatosi a seguito delle problematiche insorte a causa del coronavirus, grazie al mio ruolo rispettivamente di presidente di Confassociazioni Imprese e Consumatori e presidente di AVI”.

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