Studi e ricerche

Il discorso di Barroso – stato dell’Unione Europea

sessione plenaria Parlamento Europeo

Signor Presidente,
onorevoli parlamentari,

Il dibattito non riguarda soltanto la zona euro nella sua compagine attuale.
È indispensabile integrare maggiormente la zona euro e i paesi che ne fanno parte, ma il progetto deve rimanere aperto a tutti gli Stati membri.
Lo dico con la massima chiarezza: l’Europa non vuole più muri che la dividano! Perché l’Unione europea è più forte nel suo insieme se mantiene l’integrità del suo mercato unico, della sua composizione e delle sue istituzioni.
Nessuno sarà costretto a partecipare, e nessuno sarà costretto a restare fuori. La velocità non sarà dettata né dal più lento né dal più riluttante.
Per questo le nostre proposte saranno basate sull’Unione quale è attualmente e sulle sue istituzioni, sul metodo comunitario. Che sia chiaro: esiste una sola Unione europea, una sola Commissione, un solo Parlamento europeo. L’aumento della democrazia, della trasparenza, della responsabilità non si ottiene da una proliferazione di istituzioni, che renderebbe l’Unione europea più complicata, più difficile da comprendere, meno coerente e meno capace di agire.

Queste, onorevoli parlamentari, sono le enormi decisioni che dovremo prendere nei prossimi tempi.
Perciò credo che i cittadini europei debbano avviare una seria discussione sulle loro prospettive, sulle possibili conseguenze della frammentazione. Perché talvolta l’inattesa piega degli eventi può portare a una frammentazione che non avremmo voluto.

Dobbiamo discutere su ciò che è possibile ottenere insieme, se i leader evitano i provincialismi nazionali.
Dobbiamo utilizzare le elezioni del 2014 per mobilitare tutte le forze proeuropee. Non dobbiamo permettere ai populisti e ai nazionalisti di imporre la loro visione negativa. Confido che tutti coloro che si dichiarano europei si facciano sentire e prendano l’iniziativa nel dibattito: l’indifferenza o il pessimismo dei proeuropei sono ancora più pericolosi dello scetticismo degli antieuropei.

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